Storia ed Economia

A soli 1.500 chilometri ad est delle coste australiane si trova la terza isola più grade del Pacifico, dopo la Papua Nuova Guinea  e la Nuova Zelanda: la Nuova Caledonia.

I fondamentali

  • La scoperta della Nuova Caledonia
  • Colonia penitenziaria
  • Seconda Guerra Mondiale
  • Avvenimenti e conflitti
  • Patrimonio culturale
  • Economia

La scoperta della Nuova Caledonia

Fu scoperta nel 1774 dal navigatore britannico James Cook, che chiamò questo luogo “Nuova Caledonia” per la somiglianza tra i rilievi montuosi della Grande Terre e il suo paese natale, la Scozia.

James Cook notò che il paese era popolato dai Melanesiani (gli antenati dei Kanak).

Il 24 settembre 1853 l’ammiraglio Fébvrier-Despointes prese possesso dell’isola in nome della Francia, dopo che era stata contesa con la Gran Bretagna.

A partire da questa data la Nuova Caledonia è francese. La città di Nouméa, oggi capitale dell’arcipelago, fu creata nel 1854.

 

Colonia penitenziaria

Alla colonizzazione di popolamento si aggiunse, a partire dal 1864, quella di origine penitenziaria. La colonia penale, creata da Napoleone III, accolse circa 5.000 rivoltosi. Infatti, poiché la Nuova Caledonia si trovava dall’altra parte del mondo, la colonia penitenziaria fu immediatamente percepita come una prigione sicura per gli opponenti politici ai vari regimi che si erano susseguiti in Francia dopo la Rivoluzione. Era stato inoltre deciso che i prigionieri, sia gli uomini che le donne, avrebbero dovuto restare sul territorio per un periodo di tempo pari al numero di anni di detenzione effettuati, con l’obiettivo di popolare la Nuova Caledonia. La colonia penale scomparve nel 1897.

Durante questo periodo la Nuova Caledonia fu segnata da numerose rivolte della popolazione Kanak, tra cui la più conosciuta fu quella guidata dal grande capo Ataï nel 1878.

 

Seconda Guerra Mondiale

Durante la seconda guerra mondiale la Nuova Caledonia diventò una base per gli americani impegnati nella campagna del Pacifico, e più di 50.000 americani vi soggiornarono.

 

Avvenimenti e conflitti

Fu nel 1946 che la Nuova Caledonia divenne un Territorio d’Oltremare.

Gli anni ’80 furono teatro di scontri tra oppositori e sostenitori dell’indipendenza.  Tali scontri dettero luogo a conflitti che si trasformarono in un’insurrezione generalizzata. Il culmine del conflitto fu la presa di ostaggi di Ouvéa, in seguito alla quale i due schieramenti si sedettero al tavolo dei negoziati che portarono agli accordi di Matignon nel 1988. Essi prevedevano la creazione di uno statuto transitorio di 10 anni, che si sarebbe poi concluso con un referendum di autodeterminazione perché i Caledoniani si pronunciassero a favore o contro l’indipendenza. Seguì l’accordo di Nouméa nel 1998, che prevedeva una forte autonomia e rimandava il referendum finale sulla questione dell’avvenire istituzionale tra il 2015 e il 2018.

 

Patrimonio culturale

Oggi la Nuova Caledonia è una terra melanesiana ricca delle culture dei popoli che l’hanno composta nel corso della storia: kanak, europei, asiatici, polinesiani o ancora abitanti dell’isola della Riunione formano, con i melanesiani, una popolazione ricca e multiculturale.

 

Economia

Sul piano economico, nel 1894 l’ingegnere Jules Garnier iniziò l’estrazione del nichel. A partire dal 1960 la produzione di nichel entrò in una fase di espansione che favorì considerevolmente lo sviluppo dell’economia caledoniana.

Oggi l’economia della Nuova Caledonia si basa su tre pilastri: l’estrazione di nichel (circa il 20% del PIL), di magnesio, di ferro, di cobalto, di cromo o di manganese, i trasferimenti finanziari dalla Francia (circa il 15% del PIL), e il turismo.