In Nuova Caledonia (e in particolare sulla Grande Terre) si contano oltre un centinaio di siti con petroglifi. Il sito più grande dell’intero Caillou (questo è il soprannome con cui viene informalmente identificato il Paese) si trova proprio a Montfaoué, nel comune di Poya.

Il sito di Montfaoué si estende su un perimetro di circa duecento metri e presenta 156 incisioni di grandi dimensioni, realizzate nella roccia. Il termine “petroglifo” significa infatti incisione (dal greco “gluphê) sulla pietra (petro).

Ancora oggi, dopo diversi decenni di ricerche e svariate ipotesi, rimane ignota l’origine e il significato di queste opere, tanto più considerando il fatto che la maggior parte delle incisioni caledoniane presenta motivi astratti.

Questa è una differenza molto importante rispetto alla maggior parte dei petroglifi osservati nel resto del mondo, dove solitamente vengono rappresentati uomini e animali.

Il grande scopritore dei petroglifi locali, Marius Archambault (1864-1920), agente locale al servizio delle poste a cui si deve anche la prima guida turistica dell’isola, definì questo territorio “l’isola delle croci”. Infatti, sono proprio migliaia di disegni a forma di croce quelli che decorano le rocce della Nuova Caledonia. Da questo punto di vista i motivi ricordano alcune incisioni del neolitico europeo.

L’abbondante presenza di sottobosco umido e ancora in gran parte sconosciuto all’uomo lascia immaginare che ci siano ancora numerosi siti da scoprire. Pertanto, se avete uno spirito da esploratori, sapete già dove potervi mettere alla prova!