Pensando attualmente all’industria mineraria caledoniana, viene subito in mente il nickel. Tuttavia, all’inizio del 20° secolo, l’estrazione del cromo nelle montagne di Tiébaghi cambiò radicalmente il volto di questa regione, che divenne per un periodo leader mondiale per la produzione di questo minerale.

Sono diverse le leggende nate intorno alla scoperta dei giacimenti di cromo a Tiébaghi, e probabilmente avrete l’occasione di conoscerle se deciderete di visitare questo antico villaggio minerario. Un elemento è certo però: la scoperta di questo minerale avvenne tra il 1875 e il 1877, mentre l’estrazione iniziò solamente nel 1901.

Da quel momento la situazione cambiò radicalmente: il cromo divenne una delle materie prime più ricercate per la produzione di acciai speciali. Fu così che iniziò l’avventura del cromo caledoniano: con l’avvicinarsi della prima guerra mondiale, l’obiettivo era quello di crearsi delle scorte.

Le miniere di Cromo

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  • Tiebaghi mine in Koumac

    Nel 1905 Tiébaghi divenne leader mondiale nella produzione di cromo

    In un primo periodo (fino al 1928) l’estrazione dalla miniera di Tiébaghi avvenne a cielo aperto: venivano estratti blocchi di minerale col piccone e trasportati a spalla fino alla piana di Néhoué. Quindi, mezzi trainati da bestie trasportavano il minerale fino al porto, dove il cromo veniva caricato su velieri in partenza per l’Europa. Nel 1905, Tiébaghi divenne la prima miniera al mondo per la produzione di cromo. Il giacimento si trovava allora in fondo a un immenso cratere situato sulla cima della montagna.

    La cavità degli scavi raggiunse poco a poco dimensioni gigantesche, fino 100 metri di profondità. Fino al 1929 Tiébaghi continuò a produrre a pieno ritmo, con l’estrazione che divenne progressivamente sempre più sotterranea.

  • Tiebaghi town in Koumac

    Un villaggio minerario isolato, finalmente restaurato

    La grande depressione economica del 1929, seguita dalla seconda guerra mondiale, resero sempre più complesso il trasporto del minerale verso l’Europa o gli Stati Uniti, compromettendo l’attività della miniera. Bisognerà aspettare la guerra di Corea per fare ripartire alla grande l’attività di estrazione, impiegando circa 700 persone.

    Durante tutto questo tempo, il piccolo villaggio di Tiébaghi rimase molto isolato dalla Grande Terre. Le poche infrastrutture sviluppate venivano utilizzate unicamente per la miniera. Soltanto nel 1943 venne costruita una strada per raggiungere Paagoumène.

    Gli operai e le loro famiglie vivevano tutti in prossimità dell’immenso cratere. Sotto la guida del direttore dell’epoca, il sito si modernizzò e il villaggio si attrezzò dotandosi di numerosi servizi tra cui scuola, infermeria, forno e una cappella religiosa.

    L’instabilità del mercato mondiale e il rapido invecchiamento degli impianti portarono tuttavia alla chiusura della miniera nel maggio 1964, non riuscendo ormai più a essere competitiva.

  • Tiebaghi town in Koumac

    La "montagna del fulmine"

    La “montagna del fulmine” (traduzione letterale di Tiébaghi in lingua Kanak) non è riuscita quindi ad avere la meglio. L’acquisto del sito da parte del gruppo canadese INCO nel 1967 comportò effettivamente una breve riapertura nel 1976. Tuttavia, poco lontano dal sito storico, nel 1965 venne scoperto un immenso giacimento di nickel, che garantì un nuovo futuro minerario a questa regione.

    Da quel momento l’antico villaggio minerario, divenuto patrimonio storico, si è trasformato in un’eccellente meta turistica grazie al lavoro di restauro e risanamento intrapreso da un’associazione locale.